Architettura dell'Italia contemporanea
Responsabile didattico: Paolo Nicoloso
Durata: 16 ore
Programma
Architettura e politica in Italia. 1919-1956
Il corso si propone di analizzare episodi e programmi architettonici che segnano il rapporto tra architettura e politica in Italia nel periodo compreso tra 1919 e il 1956. Il superamento di divisioni cronologiche classiche è inteso come momento di verifica di alcuni concetti di continuità e discontinuità rispetto al fascismo.
Il corso si articola attorno a una serie di temi: lo stile nazionale; la figura dell’architetto, quale tecnico per l’organizzazione del consenso; i monumenti ai caduti e la fascistizzazione del culto della patria, le proposte di identificazione di un linguaggio architettonico con il fascismo; la questione dell’unitarietà linguistica negli anni della svolta totalitaria; il rapporto tra il mutare delle ideologie e l’architettura nel dopoguerra.
Programma delle lezioni
- Il culto della patria: i monumenti ai caduti
- Architettura arte di Stato: la mostra razionalista del 1931
- La città universitaria di Roma. 1932-1935
- Il concorso per il Palazzo del Littorio a Roma 1934 – 1937
- L’urbanistica e le città nuove del fascismo
- Il Foro di Mussolini a Roma. 1928 – 1941
- L’E42 e lo stile mussoliniano. 1937-1943
- Dal monumentale al sociale: la casa per tutti e il piano Fanfani. 1949-1956
Bibliografia
Per un panorama generale sulla cultura architettonica durante il fascismo:
G. Ciucci, Gli architetti e il fascismo, Einaudi, Torino 1989
M. Tafuri, Storia dell’architettura italiana, Einaudi, Torino 1986
Per un’analisi del rapporto tra gli architetti e il potere politico durante il fascismo:
P. Nicoloso, Gli architetti di Mussolini, Angeli, Milano 1999.
Indicazioni bibliografiche specifiche verranno fornite nel corso delle lezioni.